domenica 19 aprile 2015

Strage di migranti, è tempo che l’Europa agisca

Per favore, nessuno in Europa si azzardi a esprimere cordoglio per le nuove vittime (innocenti) del Canale di Sicilia. È una tragedia che colpisce noi italiani, oltre che i parenti delle vittime.  
È vero c’è Triton, l’operazione della polizia di frontiera europea, Frontex, ma Triton è diventato un alibi per lavarsi la coscienza. È tempo che l’Europa capisca che la crisi libica è arrivata a un punto tale che è diventata una questione di politica estera e di sicurezza nazionale per l’Italia e dunque per l’Europa. È quindi che agisca, faccia qualcosa, dimostri di essere unita. 
Settecento morti. Sono due le ipotesi: il mercantile era una nave madre dalla quale, successivamente, gli immigrati si sarebbero imbarcati su gommoni. Oppure, effettivamente c’è una crisi di disponibilità di mezzi.Non è più tempo di aspettare. È una volta tanta dovremmo dirlo forte che l’Italia sta facendo tutto il possibile. 
Intanto sul fronte del contrasto al l’immigrazione clandestina. Lo Sco della Polizia di Stato da tempo lavora per neutralizzare le mafie etniche che organizzano i viaggi della morte, che hanno in Italia i referenti che fanno scappare i profughi dai Centri di accoglienza e li accompagnano alla frontiera per poi raggiungere i paesi del Nord Europa. 
Abbiamo, è vero, contrasti per l’accoglienza da parte di quelle regioni del Nord molto egoiste. Ma complessivamente questo governo sta facendo tutto il possibile, come del resto ha riconosciuto ieri il Santo Padre nell’incontro con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 

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