venerdì 25 novembre 2016

Il mio intervento al IX Forum QualEnergia? Economia, Istituzioni, Impresa e mondo della Ricerca a confronto (Conferenza Nazionale 2030)


L’efficienza energetica e le fonti rinnovabili sono strumenti di crescita per le imprese ed il territorio, attraverso percorsi e finanziamenti.
Le aziende energivore (con consumi superiori a 2,4 GWh/anno e che incidano oltre il 3% del proprio fatturato) sono obbligate alla presentazione della diagnosi energetica al fine di consentire loro di efficientare il proprio consumo energetico.
Sarà una questione di tempo ma in futuro anche le Piccole e Medie Imprese (PMI), ed aggiungo anche le Micro Imprese, dovranno assumere impegni formali di risparmio energetico.
Alcune hanno già iniziato, efficientando i propri uffici e sistemi produttivi, ottenendo dei benefici in termini di competitività.
A disposizione per le Piccole e Medie Imprese ci sono fondi nazionali e regionali come contributo per la realizzazione di diagnosi energetiche.
Se ragioniamo su questi dati ed in questi termini possiamo senza dubbio affermare che, considerando anche solo l’aspetto meramente numerico, le Micro, Piccole e Medie Imprese possono realmente guidare l’Italia verso il raggiungimento di ambiziosi obiettivi di sostenibilità ambientale ed energetica.
Il ruolo delle Associazioni di categoria è, da una parte quello di sensibilizzare al tema gli associati e dall’altra, raccogliere indicazioni e suggerimenti da parte delle Imprese da veicolare agli operatori di settore e alle istituzioni locali e nazionali.
Ma la sensibilizzazione non è sufficiente: per diminuire davvero l’impatto ambientale delle Micro, Piccole e Medie Imprese è importante partire dal basso, far capire che ogni Impresa e ogni
Lavoratore possono, con un minimo di attenzione, ridurre quello che è l’impatto sull’intera organizzazione.
In quest’ottica da tempo stiamo lavorando organizzando incontri con Imprese, esperti del settore e sulla scorta di questa attività abbiamo elaborato una guida su come operare per rendere la propria azienda più green.
1) Predisporre in azienda dei dispositivi di accumulo energia. In questo caso è possibile fare un investimento di medio periodo dotando l’azienda di pannelli capaci di ridurre il fabbisogno derivante dai fornitori tradizionali a favore di un processo di autoproduzione di energia.
2) Adeguarsi agli standard. “Come diventare realmente green?” è forse la domanda principale per un imprenditore. Esistono degli standard di efficienza, uno su tutti l’ISO50001, il quale consente alle aziende di definire nuovi sistemi e processi necessari per migliorare il rendimento ed il consumo energetico, ottimizzando l’impatto aziendale e riducendo le emissioni di gas serra.
3) Prestare attenzione ai bandi regionali. Anche se, come detto, il costo degli adeguamenti agli impianti ad alto indice di performance è favorito da un ammortamento certo ed ottenibile sulla base del risparmio ottenuto dai minori costi derivanti dalle bollette, esistono numerosi bandi dedicati alle aziende green. Oltre a quelli regionali, anche lo Stato interviene con dei propri finanziamenti dedicati all’incentivazione ed al rilancio dell’imprenditoria nazionale.
4) Valutare l’ottimizzazione degli impianti. Come ogni strategia che si rispetti è sempre utile fissare degli obiettivi chiari e perfettamente raggiungibili per la riduzione dei consumi.
5) Avere la lungimiranza di adattare tali possibilità di abbassamento dei costi ad un miglioramento degli altri standard di efficienza equivale a trasformare in poco tempo una Micro, Piccola e Media Impresa in un’azienda capace di autofinanziarsi e diventare in breve tempo ad elevata tecnologia green.
6) Sensibilizzare i dipendenti. Come ogni organizzazione che si rispetti il consumo del singolo impatta in maniera evidente sul totale: ciò significa che è importante far capire in maniera netta lo spirito ecologico dell’azienda ad ogni lavoratore. Ridurre ad esempio il voltaggio delle lampadine utilizzate in ufficio o, meglio ancora installare delle luci fotosensibili che si spengono automaticamente ogni volta che la stanza è vuota, sono una spesa “autofinanziata”, in quanto il risparmio generato dalla riduzione dei consumi copre l’importo dedicato a tali tecnologie.
Ma la cosa che dovrebbe far riflettere maggiormente è un’altra: “la convenienza”.
Far comprendere alle Micro, Piccole e Medie Imprese che orientare la propria strategia verso l’ecosostenibilità è conveniente, profittevole.
L’utilizzo di tecnologie “verdi” è uno dei trend di maggiore crescita nel nostro Paese: sono ben 357 mila (il 23.8% del totale) le imprese che oggi investono nella cosiddetta green economy con dei risultati molto più che soddisfacienti.
Anche in considerazione di ciò abbiamo aggiunto il settimo punto.
7) Anche le Micro, Piccole e Medie Imprese devono partecipare attivamente alla Rivoluzione Industriale 4.0 (IOT, Automazione Digitale, Smart City, Smart Grid ...), anzi devono esserne protagoniste. Come farlo?
Svincolandosi, nel più breve tempo possibile dall’isolamento, dal mono concetto di filiera e passando al concetto di rete, sinergia e filiera, dove “rete e sinergia” rappresentano il modello di riferimento su cui costruire le proprie strategie, anche energetiche, mentre “filiera” rappresenta una delle opportunità del mercato e non riguarda solo le grandi aziende / multinazionali che sono sul territorio, ma il mercato nella sua totalità e complessità.
Per realizzare questo dobbiamo, insieme, costruire un “Laboratorio Impresa 4.0” in cui le Micro, Piccole e Medie Imprese facciano Rete e si connettano, in maniera sinergica, alla Rivoluzione Industriale 4.0 utilizzando al meglio gli strumenti Europei (Fondi Diretti della Programmazione 2014/2020), Nazionali (Area di Crisi complessa, legge 181, ecc) e Regionali (Fondi Indiretti Programmazione 2014/2020) oggi in campo.
Questa è la strada che indichiamo alle Micro, Piccole e Medie Imprese.
Per realizzare tutto questo siamo aperti a qualsiasi sinergia e collaborazione possibile mettendo a disposizione la nostra nuova Organizzazione 4.0 ed i nostri nuovi Servizi 4.0 che abbiano strutturato con Umbria Risorse spa.
Grazie ancora e buon lavoro, insieme

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