martedì 1 settembre 2015

Migranti: rispettiamo la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

Al Presidente del Consiglio Matteo RENZI

All’ Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica MOGHERINI
Al Commissario Europeo per l’immigrazione 
Dimitris AVRAMOPOULOS





Per La RETE 2018 la “vicenda migrati” ha un’unica possibile soluzione.
Il rispetto della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (Articolo 13 1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato. 2. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese. – Articolo 14 1. Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni. 2. Questo diritto non potrà essere invocato qualora l’individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite. Articolo 15 1. Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza. 2. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza).

A queste parole tutti hanno il dovere di far seguire le azioni necessarie per la loro piena attuazione, soprattutto chi ci governa. In primo luogo, in questa vicenda, l’Unione Europea dovrebbe agire per la piena attuazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e invece tratta il tutto come un’emergenza da far risolvere ai paesi più vicini ai luoghi di provenienza dei migranti.

Rispetto a quanto sopra è ormai chiaro, (se ce ne fosse ancora bisogno): “l’Europa del manifesto di Ventotene” è lungi dall’essere realizzata e rimane ancora una “visione”, un “sogno” da realizzare. Ma tant’è, dobbiamo prenderne atto e continuare a pensare, progettare e lavorare perché un giorno tutti si possa vivere, insieme, negli Stati Uniti d’Europa, nell’Europa dei cittadini e delle cittadine e non nell’ Europa delle Banche e della Finanza. Un Europa dove i diritti delle persone vengano prima degli interessi dei banchieri e dei finanzieri.

Detto questo La RETE 2018 vuole dare il suo contributo e fa una proposta, nella convinzione che il ruolo della politica, vista la situazione in cui ci troviamo, sia quello di riuscire a coniugare emergenza e progetto. Coniugare, cioè, l’emergenza umanitaria venutasi a creare per la cecità e l’immobilismo dell’attuale classe politica, con il progetto degli Stati Uniti d’Europa e la visione di un’ Europa dei Cittadini e delle Cittadine dove sia data piena attuazione alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ed in particolare al Diritto alla Mobilità.

Insieme agli amici de La RETE 2018 abbiamo dato vita (senza averne voluto la paternità) al progetto “IO SONO PERSONA” ed elaborato, insieme alla RETE di soggettualità che vi hanno partecipato, la “CARTA DI PALERMO” che, sull’argomento “migranti”, è la nostra visione. “Abolire il permesso di soggiorno per dare piena attuazione alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e vivere in mondo in cui ogni persona abbia il diritto alla mobilità e quindi il diritto a decidere dove vivere e morire”.

Come detto prima, però ora c’è un emergenza umanitaria venutasi a creare per la cecità e l’immobilismo dell’attuale classe politica e noi dobbiamo affrontarla, fare sintesi fra il progetto e l’emergenza e dare a quest’ultima una risposta immediata. 

C’è bisogno di una una soluzione.
In Italia ci sono tantissime caserme (o altre strutture adeguate del demanio o comunque acquisibili, sottoutilizzate o in disuso, quali colonie marine/montane, strutture sanitarie o studentesche, ecc.).

Utilizziamole per accogliere i migranti con l’impiego di risorse pubbliche adeguate per quantità e qualità, magari affiancate dalle tante associazioni di volontariato che operano già nei loro paesi di origine (Emergency, Amnesty International, ecc.).

Una volta accolti, dato loro una prima assistenza umanitaria e sanitaria, fatti i dovuti accertamenti per lo status di rifugiati, ognuno avrà il diritto di scegliere in quale nazione vivere. Obiettivo principale di questa fase è quello di ridurre i tempi dei vari accertamenti per pervenire velocemente alla definizione dello status di ciascuno.

Per chi deciderà di restare in Italia, utilizzando personale pubblico costruiamo dei percorsi di formazione (linguistica, civica, lavorativa, ecc.) e diamogli la possibilità di rendersi utili attraverso dei lavori socialmente utili. Sarebbe questo un modo per farli sentire “cittadini e cittadine” fra “cittadini e cittadine” e per creare coesione sociale e non tensione sociale.

In questo modo i 35,00 euro al giorno non andranno ad alimentare “Mafia Capitale” o simili organizzazioni, ma saranno realmente spesi per la sicurezza, l’emergenza umanitaria e l’integrazione. Pensate se dei 35,00 euro al giorno 25,00 euro restassero allo stato e 10,00 euro fossero dati direttamente ai migranti dal momento in cui inizieranno a lavorare.

Questa è la nostra proposta per coniugare il Progetto (la Carta di Palermo) e l’Emergenza Umanitaria Migranti facendo in modo così che sia l’ultima emergenza da affrontare.

La Rete 2018 (per il Direttivo Nazionale Il Vice Presidente – Matteo Viviano)
larete2018@gmail.com –
+39 3939292821 www.laretitudine.net

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